lunedì 1 ottobre 2007

14 agosto

Borgarfjordur Eystri km. 44371-Neskaupstadur km. 44626

Preparativi per le grandi manovre, Sassoli sveglio all’alba (7.00) si fa la barba poi la doccia, nel frattempo il sig. tedesco l’avrà mandato a quel paese. Pulito di tutto punto decide di andare a prendersi il latte e così sparisce…è il mio turno, per me solo doccia in un bagno enorme con la bellezza di due box doccia, già di prima mattina sono ad un bivio scegliere il box di destra o quello di sinistra, alla fine dopo lungo pensare opto per quello di sinistra meno utilizzato. Nel frattempo triste e sconsolato Sassoli rientra, il supermercato apre alle 10, va beh in cucina il tedesco sta finendo di lavarsi la tazza, mettiamo su il thé (gentilemente offerto dalla guesthouse) e ce lo sorseggiamo mentre fuori imperversa la tempesta e il mare si infrange sugli scogli. Sistemati i bagagli, si riparte alla scoperta di questo meraviglioso paesino di mare, c’è la casa con il tetto di torba, il mercedes scalcinato.
Proviamo ad andare a vedere le lundi in un isolotto poco distante, qualcuna ci sfreccia davanti ma va a nascondersi nella scogliera sotto ad uno strato di muschio.
Lasciamo a malincuore questo piccolo paradiso alla volta di Elgisstadir dove rifocilliamo le nostre scorte di viveri, e ci diamo alla ricerca di una sim card per la mia macchina fotografica. Troviamo invece, un simpatico nonnino che mi fa vedere delle sim da 1950 corone ma c’è la possibilità di scaricare le foto su un cd a sole 450 corone, scelgo il cd ovviamente, l’omino mi dice anche che posso rivederle per essere sicuri, forse ha visto il mio sguardo preoccupato dal cancellarle dalla macchina. Tutto ok, si va alla volta di Seydisfjordur, che ci appare dopo una salita tra le nebbie islandesi. La vista è memorabile arroccato alla fine della gola. Ci indirizziamo subito a percorrere i 16 km. che ci separano dall’oceano, punteggiati di casette, camion abbandonati (la passione di Sassoli) cani che ci rincorrono e pecore. Ritorniamo in paese ci rifocilliamo con panini, cappuccino e tè e assaggiamo la torta di mele che effettivamente di mele ha poco, ci trovo un kiwi, l’ananas: una mattonata da digerire, mi ci vogliono 2 ore. Andiamo a visitare la chiesetta alla quale non si sarebbero date due lire e invece si rivela magnifica. Tutta di legno con imbottiture e profili blu, dove si respira un’aria di abitazione più che da chiesa. L’organo che sovrasta l’entrata, la balconata su entrambi i lati e l’altare illuminato dalle due finestre posizionate dietro.
Anche da qui ci allontaniamo con un felice ricordo nel cuore.
Si ritorna per l’ennesima volta ad Egilsstadir per prendere la route 92 direzione Reykjarfjordur che oltrepassiamo per raggiungere la meta di quest’oggi.
Attraversiamo anche Eskifjordur, che visiteremo domani e via dritti come treni verso Neskaupstadur. Dobbiamo attraversare prima il vallico più alto d’Islanda con una galleria di 630 mt. ad una corsia senza sapere se all’altro lato qualcuno è entrato…con le dita incrociate passimao indenni, ancora qualche curva ed eccolo spuntare. Per cercare una sistemazione alla fine l’abbiamo già visitato tutto, per stanotte si dorme in tenda (speriamo bene). Piantiamo a fondo i paletti, sistemiamo i sacchi a pelo e speriamo che non piova.
Certo la vista è ineguagliabile, l’oceano, le montagne, lo starnazzare dei gabbiani, il fruscio del vento tra gli alberi che abbiamo scelto come paravento, il fischio delle navi che entrano in porto.C’è poco da dire…questa è l’Islanda!

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