Holl km. 44069- Borgarfjordur Eystri km 44371
Sul tavolo c’è una colazione immane; evidentemente la signora deve esseresi alzata molto presto, aver messo il centrotavola al punto giusto, disposto le marmellate fatte in casa negli appositi vasettini e via d’intorno gli affettati. Il gioco a questo punto era fatto, bastava solo verificare se il memory book era al suo posto con la penna d’ordinanza sfilante accanto e godersi lo spettacolo, saggiare il gradimento delle 3 marmellate (rabarbaro, mirtillo e arancia) rappresentava un divertimento puro per la scafata signora, autorevole quanto basta.
Lo spettacolo è riuscito ed è riuscito talmente bene che sono sceso dalla jeep, ho aperto il piccolo cancelletto celeste pastello, varcato la porta e ….invece di trovarmi davanti la tosta signora, ho trovato l’ingresso vuoto. Dalla cucina proveniva una musica, roba americana anni 50, sicchè ho approfittato dell’assenza totale per guardare ancora dentro, soffermarmi sulle tendine bianche trinate, la moquette rossa. Allora ho preferito non chiamare nessuno per salutare, ho semplicemente socchiuso la porta per lasciare intatto il ricordo, per immaginare i 2 vecchietti ai loro inverni e ho sorriso pensando di non vederli mai più.
Dettifoss e il canyon di Asbyrgi ci aspettano ed effettivamente dopo infiniti chilometri di strade terribili li vediamo. La prima è una possente cascata i cui zampilli si vedono da 1 km., il secondo è un roccione a ferro di cavallo che serpeggia tra le betulle, notevoli entrambi.
Riprendiamo la strada accidentata per raggiungere Egilsstadir e lì decidere se continuare verso Borgarfjordur Eystri. Durante quest’eterna traversata analizziamo i nostri rispettivi caratteri, le varie sfacettature positive e negative, mentre fuori dai finestrini sfila una splendida vallata verde tagliata da un fiume.
Arrivati ad Egilsstadir facciamo l’ennesima spesa da bonus solo per soddisfare una voglia alimentare: il risotto. Cerchiamo la strada 94 per andare a Borgarfjordur ma nessun cartello ce la indica, così chiediamo aiuto ad un vecchietto che sta facendo benzina. Prima di aiutarci inforca gli occhiali e in uno spettacolare inglese ci indica la strada per Seydisfjordur…qui qualcosa non torna, chiediamo allora all’unico autista che non parla inglese e anche lui indica quella strada, quindi è di li che si passa! E infatti è proprio quella giusta.
Sassoli vuole la salita…e dopo un paio di km. ecco che la strada sale, si vede l’oceano blu ai piedi della montagna… continua la salita avvolti nella nebbia giriamo intorno alla cima ed eccolo spuntare… laggiù il piccolo paesino di Borgarfjordur Eystri. Ci avviciniamo…ma sono solo 2 case e infatti costeggiamo l’oceano sconfinato e un paio di km a nord eccolo finalemente, un grazioso paesetto di mare molto colorato, riparato dalla montagna e di fronte l’oceano…a dir poco meraviglioso. Cerchiamo il centro civico per dormire, una ragazzotta dice che non è li ma in una casa grigia poco distante che è già aperta…come aperta? Senza chiave? Non c’è proprio nessuno da queste parti, la criminalità è pari a zero.
All’interno c’è solo un signore tedesco, la camera è semplice ma carina, affacciata sull’oceano, la cucina è enorme con un tavolo ovale. Ci diamo subito alla cucina, risotto formaggio e prosciutto, wusterl e senape, e quattro chiacchere con il sig. tedesco che dice di viaggiare da solo dal 1976!!!
venerdì 14 settembre 2007
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