venerdì 14 settembre 2007

diario: 8 agosto

Grindavik km.42753-Laugarvatn km.42917

Se vi capitasse di venire mai in Islanda ricordatevi di comprare un martello pneumatico; può servire per il fissaggio tenda o meglio per conficcare i piolini al di sotto della crosta terrestre.
Quello che è successo verso le 3.40 alla nostra tenda è straziante, alienante, iniquo per qualsiasi turista.
Il vento ha violentemente tolto uno ad uno i pioli dell’ikea che la Giorgia deve aver vinto con i punti del ciocorì, così la Calle si alza scattosa, rimette quel che può e si ridorme. Poi l’inevitabile, il vento colpisce ancora, sta per sfrattare i nostri culi da Grindavik, giusto 1 minuto per scappare evitando di essere gettati chissà dove.
La soluzione più ovvia sembra essere quella di dormire in santa fe, così facciamo; la calle raggomitolata dietro come un sacco d’avena, io in esercizio di stretching sul sedile passeggero. La notte scorre veloce e ci svegliamo alle 9 e mezzo; io accuso una scoliosi diffusa e una deambulazione difficoltosa, la Calle non ha un graffio. Un altro avvertimento se decidete di venire in Islanda è il seguente:
se conoscete una ragazza via chat, chiedete dei suoi trascorsi agonistici, se è stata iscritta al Cai nell’87, se fa uso di atropine, se per caso ha militato nella forestale…in caso affermativo trovate una buona scusa per farvi mollare.
Oggi meta di spicco è Laguna Blu, un grosso calderone di fumanti acque azzurre gremito di turisti o meglio di bagnanti imbranati tipo me. Per acquisire il funzionamento della chiusura deposito bagagli elettrocinetica ho impiegato dai 17 ai 24 minuti; la Calle solo 7 minuti netti ma in compenso è uscita dalle docce in 42 perché aveva memorizzato anche i bagagli di altre 7 persone.
Usciti da questo paradiso termale, incornicito da nere rocce ci avviamo verso Krisuvik, lambendo incredibili scogliere solitarie, desolate lande vulcaniche. Verso Reykjavik facciamo la prima spesa da “Bonus” l’ipermercato locale. L’acquisto è notevole! Pane a cassetta, 3 confezioncine di affettati misti, un succo di frutta e i biscottini al cioccolato per il mattino. Giungiamo a Pingvellir, suggestivo parco tra canyon rocciosi e dune di colline che si perdono all’infinito, per poi terminare la giornata a Laugarvatn, dove un omino ci conduce sgattaiolando a piedi scalzi verso un simpatico ostello.
La Calle è al settimo cielo, ha cucinato tutti i sandwich possibili, invadendo la cucina dell’ostello presa di mira dai tedeschi. Sarà guerra di sicuro ma per ora felice notte.

Nessun commento: