Berunes km. 49338-Vik km. 49750
Stamattina neanche il piacere di gustarci il latte appena munto dal fattore, perchè in stalla c’erano solo le mucche!!!
Rifacciamo i sacchi a pelo e via per un’altra giornata dopo qualche km. finalmente Sassoli abbandona il posto di guida, ancora un po’ titubante mi lascia le chiavi. Salgo, qualche piccolo scossone tanto per prendere piede con la frizione e si riparte. Sostiamo ad Hofn per il solito rifornimento di carburante e poi via. Ad accompagnarci in questa giornata è il Vatnajokull che con le sue lingue gelate segna il passare dei km. Pranziamo come è ormai consuetudine su una panchina al sole, come delle lucertole che si crogiolano.
Quest’oggi a farci compagnia un omino 60enne che sta costruendo con delle travi di legno quello che potrebbe essere una staccionata, come pure un cartello…insomma qualcosa di indefinito. Consumato il lauto pasto lasciamo il vecchietto alle sue occupazioni e noi riprendiamo la marcia. Passiamo davanti alla magica Jokulsarlon, gettando un’occhiata agli iceberg finalmente liberi che si spostano verso il mare aperto. Superiamo anche Skaftafell, poi visto che sono ancora io al volante e Sassoli si è assopito opto una piccola deviazione ad un gruppo di “varda” (che sono quei famosi ammasi di sassi che una volta venivano usati per delimitare i sentieri) per scoprire che sono li in ricordo di una casa che è stata distrutta da un’eruzione vulcanica e sulla quale i viaggiatori ponevano un sasso per ingraziarsi la sorte di un buon viaggio, logicamente anch’io pongo il mio.
Si prosegue per Vik, e qui nascono i problemi perché decidiamo di proseguire per una di quelle strade che ci aveva indicato Elizabeth, logicamente la strada è sassosa ed in salita, e qui mi incontro con un’altra macchina…e da li non riesco più a ripartire…sassoli riprende le redini del mezzo e si prosegue fino ad arrivare ad una vallata completamente verde sulle montagne nere e ad osservarci da lontano il Myrdaljokull, dovremmo essere nei pressi di Maelifell.
Comincia a piovere, decidiamo quindi di fermarci a Vik, l’ostello è pieno…mannaggia…troviamo uan guesthouse diretta da una signora 45enne dall’aspetto molto severo che non accetta la mia carta di credito ma solo contanti. Come? In un paese in cui la carta di credito viene usata anche per pagare il caffè al bar??
Alle 17.30, mentre fuori continua a piovere prendiamo possesso della camera n. 5 “Dyrholaey”.
Un annoiato Sassoli si cimenta con i giochini del cellulare. Io intanto mi appresto ad invadere la linda ed immacolata cucina, quando la dottoressa Rottelmaier mi dice che devo usre quella di sotto…ma proprio sotto in scantinato, e va beh dopo l’ostello bunker non ci meravigliamo più di nulla.
Consumiamo il nostro riso in religioso silenzio interotto solo dal bip bip del cellulare di Sassoli che sta continuando a giocare a golf. Intanto un’altra coppia, di cui non capiamo la dinamica: lesbiche, amiche, parenti, vieni a prepararsi la cena. Sono olandesi le signore e cenano con un vino spagnolo; che strano assortimento…
lunedì 1 ottobre 2007
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